Siamo Lorenzo e Alessandro e in cucina ci siamo praticamente nati. Nostro padre aveva un ristorante e lì dentro ci siamo fatti le ossa. Lui questo lavoro ce l’ha fatto amare ma quella che vi raccontiamo non è la solita storia di famiglia.
Potremmo raccontarvi di viaggi negli States, vento nella prateria e indiani qua e là, ma cominciò tutto per caso.
Era un giorno qualunque, e le uniche frecce nella nostra testa erano quelle della macchina. Lorenzo, al solito, stava guardando in TV un improbabile canale americano. Sullo schermo un aggeggio simile ad un forno (lo chiamavano barbecue) dove un tizio stava cuocendo per 12 ore un taglio di manzo enorme a temperatura lenta e ci ballava intorno di continuo per non si sa cosa.
Le aspettative erano sotto i tacchi e invece quello che ne è uscito fuori è un pezzo di carne abbrustolito alla perfezione con un interno tenero e succoso che diceva: “mangiami!”.
Colpo di fulmine, avevamo scoperto il BBQ.
Lorenzo cominciò un periodo di studio matto e si tirò dietro a ruota Alessandro. Esperimenti, fallimenti e infinite cene con gli amici in cui si mangiava solo carne e cucinavamo solo noi.
E poi arrivarono le ribs perfette.
Il primo morso non lo dimenticheremo mai nella vita, la carne si staccava dall'osso con una facilita assurda ma allo stesso tempo era consistente, succosa, con un aroma di fumo da mani in testa.
Ce l’avevamo fatta, era il momento di dare un abbraccio a nostro padre, e partire per la nostra strada alla ricerca dell’eccellenza americana. Ci guardavamo in faccia col sorriso stampato e occhi spalancati. Avevamo capito che volevamo condividere quell’atmosfera e raccontare a tutti come si mangia nelle tavole di un vero pitmaster.
Il Pitmaster negli States è l’addetto al BBQ, una figura mitologica per metà pura tecnica e per metà paziente amore: preparazioni che durano mesi e cotture impegnative portano la materia prima ad un altro livello. Quello che tirano fuori questi supereroi col grembiule è qualcosa di pazzesco, una carne così succosa e saporita che ti vien voglia di abbracciarli. Cucinarla in quel modo è una questione di spezie, di fumo, di tecnica e soprattutto di lasciare che sia il tempo a lavorare per creare ogni sapore.
Qualcuno dopo la sua prima volta col BBQ parla di estasi, i più pessimisti si torturano nel rimpianto di non averlo provato prima.
Il nome nasce dall’incontro tra pit-master e pith (in inglese: essenza, succo) e racconta il nostro sogno fatto realtà: unire a tecnica, passione e ricerca delle migliori carni l’essenza dell’american BBQ. Un’essenza, distillata dal tempo, che va oltre la succosità delle nostre carni per diventare voglia di sederci a un tavolo con voi e rendervi parte del nostro sogno.
Lorenzo e Alessandro